Si e’ formato studiando a Torino nel Seminario salesiano di Valdocco. Non segue la vocazione ecclesiastica perche’ piu’ forte e’ la predisposizione artistica ed intellettuale che lo portano negli anni Settanta prima a Bologna e poi a Parigi, dove ha modo di conoscere tra gli altri Gilles Deleuze e Jean Baudrillard. L’iniziazione alla pittura di Montesano avviene molto tempo prima, mentre ancora era seminarista a Valdocco. Da qui la scelta del titolo, Andarera, una sorta di “Arebours”, un viaggio all’indietro nei luoghi della memoria e dell’infanzia. All’inizio degli anni Settanta le sue prime opere sono, infatti, riproduzioni di Madonne e di quelle immagini sacre, ricordi distribuiti ai fedeli nei santuari e durante gli esercizi spirituali. Montesano le ingrandisce e le rivisita in chiave postmoderna rifacendosi alla bella tradizione della pittura popolare ma anche rivestendole di significati concettuali e teorici. Diversi sono i dipinti dedicati a Torino e al ricordo di suo padre che lavorava come “eccentrico” nel mondo dell’avanspettacolo: emblematico il quadro Torino anno zero del 1989, immagine dell’artista bambino per mano a spasso con papa’. Dalla fine degli anni Ottanta e per tutti gli anni Novanta, Montesano viene inserito nell’ambito del cosiddetto Medialismo, la corrente di revival pittorico, di matrice neopop e fumettista, della quale e’ stato invece un precursore assoluto. Da questo contesto pero’ si differenzia molto, perche’ indagando la storia e il passato Montesano rilegge gli anni drammatici e cruciali della formazione dell’Europa nel corso del secolo XX fino al momento della sua crisi. Accanto a queste ci sono anche immagini dolcissime di bambini, seducenti ritratti femminili, vasti paesaggi di gusto romantico, vedute urbane di genere cinematografico, che Montesano dipinge con quel suo inconfondibile stile neorealista, anzi post-realista. Oltre ad essere affermato pittore, Montesano e’ un appassionato regista teatrale. La sua Compagnia Florian, con sede a Pescara, ha presentato spettacoli a Parigi, in Ungheria e in tutta Italia. Nel 2002 Montesano ha partecipato ad una mostra collettiva alla galleria d’arte Boxart di Verona con opere legate alla tematica dei Vizi Capitali riscuotendo notevole successo. Tra il 2006 e il 2007 l’Assessorato alla Cultura del Comune di Pietrasanta ha promosso la mostra Berlino 1936, curata da Valerio Deho’, nelle sale del Chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta (Lucca). Nel 2008 espone “La canzone del male” presso la Galleria Umberto di Marino, Napoli e a Trento, Palazzo Trentini “Il mito del gesto sportivo nell’arte del ‘900, arte e sport”. Nel 1993 Montesano è alla Biennale di Venezia. Nel 2003 e poi di nuovo nel 2005 è invitato alla Biennale di Praga. Tra il 2006 e il 2007 l’Assessorato alla Cultura del Comune di Pietrasanta ha promosso la mostra Berlino 1936, curata da Valerio Dehò, nelle sale del Chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta (Lucca). Nel 2009 partecipa per la seconda volta alla Biennale di Venezia. Oltre ad essere affermato pittore, Montesano è un appassionato regista teatrale. La sua Compagnia Florian, con sede a Pescara, ha presentato spettacoli a Parigi, in Ungheria e in tutta Italia.

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