Nato a Cagliari nel 1981, vive e lavora a Milano. Dopo il liceo artistico prosegue la sua formazione all’Accademia di Belle Arti di Sassari nel corso di Pittura, in contemporanea sviluppa il suo percorso artistico d’immagine e poetica. Trasferitosi a Milano, approfondisce il suo discorso pittorico ampliando collaborazioni e conoscenze. I suoi paesaggi, realizzati con la precisione di un miniaturista, mostrano i resti di una società trascorsa, i reperti di un mondo definitivamente tramontato, forse a causa della propria follia. Ciò che rimane, dopo un’ipotetica quanto plausibile catastrofe nucleare oppure in seguito a un’apocalisse ecologica, è un globo disabitato e silente, una sorta di grande natura morta di proporzioni planetarie, costellata di rovine industriali, scheletri architettonici e malinconici residui della società dei consumi. Attraverso un pennello a tinte sature, mette in atto una grammatica metaforica, straniante e seducente, che sembra esorcizzare paura e angoscia. Una ricerca tecnica e individuale soggettiva e laboriosa, per riconsegnare alla pittura la rielaborazione del nostro tempo, del proprio personalissimo qui e ora. Il suo linguaggio onirico-visionario attinge liberamente al Pop Surrealismo americano e al fumetto fantascientifico influenzato tanto dalla pittura metafisica di Giorgio De Chirico e dagli artisti del Realismo Magico italiano e tedesco tra le due guerre, quanto dal contemporaneo Pop Surrealismo americano, l’artista ha costruito un linguaggio visivo che trasferisce il gusto decadente per le rovine e la passione per il mistero nel vocabolario iconografico della Modernità Liquida raccontata da Zygmunt Bauman. È il caso di Everyone at Rolling Loud, in cui l’artista rappresenta ciò che resta alla fine di un rito collettivo come il Rollling Loud, il più importante festival di musica Rap e Trap, quando, finita la musica, echi e vibrazioni sonore riverberano ancora nell’atmosfera satura di un luogo desolato e fatiscente, divenuto stranamente intimo e familiare.

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