Mostra personale di Giuseppe Barilaro
ATELIER
“Allegoria della pittura”
A cura di Emanuele Bertucci
Con il contributo di Ottavio Porto
Palazzo Santa Chiara – Tropea
Inaugurazione Sabato 10 giugno alle ore 18:00 (10.05.23 – 30.07.23)
Dal 10 giugno al 30 luglio 2023 la città di Tropea ospiterà la mostra “ATELIER – Allegoria della pittura” di Giuseppe Barilaro, a cura di Emanuele Bertucci e patrocinata dal Comune di Tropea. L’evento è stato promosso dall’Associazione “Arte è Cultura” e dalla “Mediano Editore”, fortemente voluto dal Sindaco Giovanni Macrì, che ha inteso inserire l’esposizione all’interno di un ricco programma artistico/culturale previsto per la stagione estiva.
La mostra, che vedrà le opere dell’artista di Cotronei esposte all’interno dell’ex convento delle Clarisse, in pieno Centro Storico, risulta in piena continuità con la tradizione intrapresa da qualche anno dall’Amministrazione guidata dal sindaco Macrì, impegnato – tra l’altro – a rendere la perla del Tirreno un punto di riferimento per l’arte contemporanea, grazie al contributo dell’Associazione Arte è Cultura. Per l’occasione sarà realizzato un catalogo edito da Mediano Editore, contenente le immagini più intriganti della esposizione, in un dialogo intimo e serrato con la bellezza del Palazzo Santa Chiara. La conferenza stampa, nella quale saranno presenti l’artista Giuseppe Barilaro, il Sindaco di Tropea Giovanni Macrì, il curatore della mostra Emanuele Bertucci e l’Avv. Ottavio Porto, che ha realizzato un contributo critico per l’evento, è prevista per sabato 10 giugno alle ore 18:00.
Giuseppe Barilaro
Nato a Catanzaro, 1988. Vive e lavora tra Vicenza e Catanzaro. Laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, 2017. Nel 2012 espone presso il Palazzo Ducale di Cosenza nella sua prima personale Confession, a cura di Andrea Romoli Barberini. Nello stesso anno viene selezionato da Romoli Barberini e Wang Lin per partecipare all’esposizione Forma e Sensi, nella città di Xi’ An in Cina. Nel 2013 vince il Premio Nazionale delle Arti conferito dal MIUR come “miglior allievo in Pittura”. Nel 2015 espone per il premio internazionale “Limen Arte” e a Venezia prende parte al workshop di pittura “Il solco dipinto” in qualità di studente partecipante, selezionato dai Direttori delle Accademie insieme coi docenti e sottoposto alla valutazione di una commissione presieduta da Trione e formata da alcuni artisti del Padiglione Italia della Esposizione Internazionale – la Biennale di Venezia – 2015. Dal 2017 una serie di mostre tra Milano e Roma. Sono gli anni dell’esplosione del colore rosso, realizzato mediante miscele di resine, colle e colori, soggetto di metamorfosi concettuali, esposto al processo di combustione, alla scoperta della essenza della materia. Reduce dall’esperienza di una personale al SAC di Milano, attualmente è docente di pittura presso l’istituto IPSIA Garbin di Schio. Interessato da sempre alla sperimentazione, al fuoco e alle dinamiche della trascendenza, ha cominciato a interessarsi al mondo degli NFT che realizza sia per la vendita che come strumento di riconoscimento del proprio diritto di autore.
La tecnica
Prettamente classica con innesti contemporanei. Barilaro dipinge in maniera figurativa traendogli aspetti canonici e classici della pittura, partendo dalla bozza, disegno, punta e schizzi che vanno a raccontare il processo creativo. Successivamente al processo grafico inserisce quelle che a oggi sono le sue peculiarità artistiche, inizia a scarabocchiare il disegno, portando un’unica campitura sul foglio, prettamente nera o al massimo grigia o rossa, dopodiché inizia a cancellare le forme facendo emergere i segni della matita, giocando con elementi trasparenti e volumi quasi a rilievo. Una volta finita la bozza, il tutto viene trasferito su tela o sui vari supporti che predilige, legno, ferro o metalli vari. Tratta il supporto in base alle esigenze pittoriche, dall’imprimitura classica alla colla di coniglio. Una volta riportato il disegno sulla superficie inizio il processo creativo. Infine l’opera viene completamente dipinta a olio, lasciata asciugare per il giusto tempo e lacerata completamente con la fiamma. Quel che rimane viene plasmato a spatola e lavorato affinché si generi un giusto equilibrio tra forma, segno e colore.