RESIDENZA D’ARTISTA | 10/07/2022 – 17/07/2022
PRIMA CHE LA VIA SI FACCIA SENTIERO
a cura di Paolo Laudisa
Artisti: Giulia Barone, Teppa Elle (Livia Giuliani), Tonino Pepe, Nora (Francesca Romana Spuri).
PRIMA CHE LA VIA SI FACCIA SENTIERO… IL TESSUTO SI SGRANA PER DIVENTARE SOLO PAESAGGIO
Si è conclusa domenica 17 luglio 2022 la settimana dedicata al laboratorio calcografico, presso la galleria d’arte – residenza d’artista “Casa Turese” a Vitulano, a cura di Paolo Laudisa.
Nel pomeriggio di domenica 17 luglio 2022 una mostra-evento ha accompagnato la presentazione finale di questo progetto ”prima che la via si faccia sentiero…” , che ha portato alla realizzazione di un libro d’artista , in sole tre copie, interamente dedicato al territorio della Valle Vitulanese, alla peculiarità storica e paesaggistica dei suoi luoghi e delle sue architetture simbolo. L’evento espositivo si è svolto all’interno del laboratorio in cui, da domenica 10 luglio, quattro artisti romani hanno dato vita al progetto. Un momento dedicato anche alla contaminazione di differenti tecniche di stampa. Giulia Barone e Livia Giuliani (Teppa Elle) impegnandosi con la cianotipia, attraverso la fotografia ed il collage digitale, mentre Tonino Pepe e Francesca Romana Spuri (Nora) esplorando la tecnica del monotipo. Tommaso De Maria e Paolo Laudisa, curatore del laboratorio, già legati da una forte stima professionale e personale, si sono ritrovati insieme in questo progetto assolutamente unico per la maniera in cui si è voluto raccontare la storia di un luogo solo attraverso le immagini realizzate, appunto, (ri)scoprendo antiche tecniche di stampa; un’altra occasione eccezionale, e si spera la prima di altre dello stesso stampo, che “Casa Turese” ha offerto ad un gruppo di giovani artisti.
Dunque, che impressioni hanno raccontato di questa esperienza gli artisti romani; com’è stato lavorare in una residenza d’artista?
Nora ha sottolineato come, essendo loro tutti di Roma, è stato bello lavorare in un contesto del genere che gli ha permesso di lasciar correre pensieri e situazioni esterne per immergersi in una nuova dimensione assolutamente nuova, che ha aiutato in modo naturale anche lo svolgimento del lavoro : << è stato come se il tempo non passasse mai o meglio trascorresse in modo diverso, perché frattanto siamo stati qui a lavorare e anche solo guardare fuori dalla finestra, alla vastità dello spazio circostante, ha dilato la percezione del tempo >>.
Cosa ha rappresentato questo progetto soprattutto dal punto di vista professionale e personale;pensate di ritornare qui con un altro progetto o coinvolgendo altri artisti?
Tonino lo ha definito piacevole ed anche stancante, sì, ma gratificante e fortificante :<< per chi viene dalle accademie e da una vita sociale frenetica, ad un certo punto, è necessario un momento eremitico e poi aver lavorato con bravissime ragazze dagli stili diversi e in una location così suggestiva è stato davvero stimolante. Sarebbe bello riproporre qualcosa di simile, non in grande però, per non perdere quella magia intima che ha reso speciale questo progetto>>.
Come è stato sincronizzato lo svolgimento del lavoro finalizzato, appunto, al vostro libro d’artista, è stata dunque un’occasione per misurarsi con le idee dei colleghi?
Giulia, visivamente emozionata e anche un po’ stanca ma felice, non immaginava di ricevere una così calorosa accoglienza, soprattutto dalle persone del posto, ha aggiunto che :<< aver potuto lavorare in questo clima mi ha dato tanto sul piano personale ed emotivo e come ha detto Paolo Laudisa, che ci ha trovati tutti d’accordo , abbiamo dimostrato la stessa idea poetica e lo stesso modo di concepire il lavoro e tutto questo, credo, abbia rappresentato il punto di forza per la buona riuscita del lavoro finale.
Ma l’idea di realizzare un foto libro com’è nata; potete dirvi soddisfatti di questa fusione artistica?
Teppa Elle, specializzata proprio in grafica d’arte come Nora, pur avendo già lavorato con alcuni dei colleghi, conclude dicendo :<< siamo molto diversi, ma abbiamo dimostrato lo stesso livello ed abbiamo fatto un buon lavoro, poi a giudicare saranno gli altri. Lo spazio lavorativo ha reso le cose più facili e divertenti, nonostante l’impegno immane che c’è stato dietro, ci siamo sentiti liberi di esprimerci e di poter utilizzare ogni strumento come preferivamo, senza costrizioni come abituati nei contesti accademici. Il foto libro ci è sembrata la conclusione più naturale, poiché avevamo avuto troppo poco tempo per raccogliere materiale sufficiente; realizzare semplici stampe sciolte non avrebbe portato ad un risultato lineare. Dicevamo, è un libro d’arte che si sfoglia tramite immagini alle quali abbiamo voluto aggiungere solo un’ evocativa nota finale, di cui ci siamo innamorati leggendo la tesi di laurea in architettura di Grazia Maria De Maria :“ prima che la via si faccia sentiero…il tessuto si sgrana per diventare solo paesaggio “.
intervista a cura di Rossella Mercurio